È un volteggio dell’anima un esercizio psichico una piroetta sul filo dei sensi quell’andare e venire dal tuo nome in qua come ad imparare una strada
Ancora non controllo la risalita verso il letto, mi appendo al battiscopa sommerso da qualche granello, non so come saldare il conto
MALCADUCO Tremare è come mordere la fede di un luogo senza nome dietro a muscoli, organi e ossa, dove restare è comunque attraversare le umide mattine, brevi ruote del tempo.
Comune Vecchi e nuovi sacerdoti Cambiano le parole E l’abito non nasconde Il cuore dell’uomo Vecchio come il mondo Smarrito tra le macerie Dei cambi di potere Stritolato nello Sfruttamento
I tuoi occhi Mi perdo nei tuoi occhi dalle venature di tronco e dal colore delle castagne. Mi perdo nella limpidezza dei tuoi occhi ove l’anima nel suo mare profondo si specchia. Mi perdo nella bontà dei tuoi occhi da… Continue Reading →
Mettiamo un mattino come un altro Mettiamo un mattino come un altro, fischiettando tra i marciapiedi della tua città – fosse fine primavera – tra gli smilzi fili d’aria che la mia bocca lascerebbe cadere abbandonassi anche qualche lacrima,… Continue Reading →
PIOVE Piove sul mio viso. Piove sul mio cuore. Tempesta fredda che che scuote l’ anima, vento gelido che trapassa il timpano.
Milano Marcellino Il carattere di un uomo lo riconosci dalle unghie suo spirito amministrativo che infila la forchetta sempre nello stesso posto
Accogliere Fuori è buio regna l’oscurità dentro di me sento che risuona l’insondabile fiamma che non muore che cosa sarà di me?
Quanto si profonde la nostra passione, anche dopo essersi naufragata, ancora ci anima, ancora reclama questo gioco di perdizione. Ma io ti resto mare aperto, e tu resti scogliera, angelo appuntito senza vela.
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