Quanto si profonde la nostra
passione, anche dopo essersi
naufragata, ancora ci anima,
ancora reclama questo gioco
di perdizione. Ma io ti resto
mare aperto, e tu resti scogliera,
angelo appuntito senza vela.
E se ti immergi in acqua,
mi faccio pangea.
E se vuoti l’oceano, ti piango
da fare marea.
Lontano dalla tua veste.
È qui che devo morire.
Dove imparasti a farti celeste.
Ancora mi chiedi dove ho riposto
la mia tenerezza, madre.
Si è frantumata quando hai smesso
di deflettere questa pena e il tuo
carico si è fatto mio e lì è restato
inesauribile dentro la carne.
E dove ti ho cercata
se non in ogni altro amore.
Lì dove ti insinuavi e inoculavi
vita, restano labbra corrose
e l’infelice estratto delle tue sembianze.
Non fu ultimo il tuo travaglio:
Bacia in silenzio le guance di Niobe.
Ganimede
L’amore non conosce lutto
nel nostro alfabeto,
I corpi smagriti restano in punta
di lingua ad amarsi in segreto.
Ho stillato ogni lettera del tuo nome
Ho strillato ogni lettera del tuo nome
Le parole restano uguali
Ma di te non riemerge che il suono
di quattro vocali.
Riccardo Delfino nasce a Roma il 28 settembre 2000. Inizia a scrivere dai suoi 11 anni. Nel 2012 vince il secondo posto al concorso leoni di ferro e il primo premio al concorso città di casoria “Le parole dell’anima”. È un arbitro di calcio e studia filosofia all’università “La Sapienza” di Roma.
Gennaio 3, 2021 at 2:11 pm
Riccardo scrive cose non comuni, in modo non comune, tasmettendo emozioni ordinarie. Il suo scrivere emoziona, stupisce, affascina e scatena riflessioni forti su temi di vita difficili da affrontare; il dolore, la morte, la difficoltà del vivere, l’usura del tempo….nella visione ricca e talvolta eccessiva di un giovanissimo…..illuminato! Bravo Riccardo…sarebbe bello anche leggere tuoi scritti che inneggino alla gioia di nascere e del vivere,
Gennaio 3, 2021 at 2:14 pm
Riccardo scrive cose non comuni, in modo non comune, tasmettendo emozioni ordinarie. Il suo scrivere emoziona, stupisce, affascina e scatena riflessioni forti su temi di vita difficili da affrontare; il dolore, la morte, la difficoltà del vivere, l’usura del tempo….nella visione ricca e talvolta eccessiva di un giovanissimo…..illuminato! Bravo Riccardo…sarebbe bello anche leggere tuoi scritti che inneggino alla gioia di nascere e del vivere.