Portami con te
a danzare su questa città che si sdraia tra le Ande e le Alpi
a sfiorare un orizzonte
Portami con te
a scrivere tutte le parole che non conosco che disegnano le labbra
dei tuoi occhi
Portami con te
a saltare sugli anelli di saturno a dare calci alle stelle
a prendere un pezzo di cielo e farlo nostro
Portami con te
a camminare sulle strade di questa Valsusa patagonica dai ponti
che sono braccia a sostenere
Portami con te
a precipitare e cadere e ricadere su di noi come acquazzoni su acquazzoni
a balenare un cielo senza terra
Portami con te
a suonare i campanelli di tutto il palazzo e poi correre come se gli anni
fossero un inganno del tempo
Portami con te
a sentire il tremore delle tue mani che sento quando così vicina così distante
le tue palpebre sfiorano le mie guance
Portami con te
a sognare i tuoi sogni a spazzare gli incubi a costruire tutto ma tutto di sabbia
e giusto al bordo del nostro mare
Portami con te
a scorrere sotto la mia pelle e sotto la tua di pelle fino a non sapere
a chi appartiene la pelle
Portami con te
a scavare e quando arrivi al fondo avrai semi come poesie tutte da cantare
come una speranza da toccare
Portami con te
a viaggiare su questo tram transoceanico per approdare a Sydney o a Trento
o forse lì dietro l’angolo dei tuoi occhi
Portami con te
a fumare i vapori di una sauna di vulcani spenti e ogni goccia lenta di sudore
in un bacio a trasformare
Portami con te
a rubare il giorno il pomeriggio e la notte a lasciare il tempo appeso all’attaccapanni
della sala di questa casa che non abbiamo
Portami con te
a fare all’amore su verdi scrivanie o su questi divani rossi che inondano gli occhi
e sembrano non avere odore
Portami con te
a volare basso come una carezza di piacere come l’ombra che scivola lenta
a rasentare questa pelle
Portami con te
a scoprirti a scoprirmi il corpo le vene i capillari le ossa i nervi i talloni
a fasciarci in questo noi
Portami con te
a amarti portami con te.
*
Llévame contigo
para danzar sobre esta ciudad que se tiende entre los Andes y los Alpes
para rozar un horizonte
Llévame contigo
para escribir todas las palabras que no conozco que dibujan los labios
de tus ojos
Llévame contigo
para brincar sobre los anillos de Saturno y dar patadas a las estrellas
para tomar un pedazo de cielo y volverlo nuestro
Llévame contigo
para caminar sobre las calles de esta Valsusa patagónica de puentes
que son brazos para sostener
Llévame contigo
para precipitar y caer y recaer sobre nosotros como aguaceros sobre aguaceros
para relampaguear un cielo sin tierra
Llévame contigo
para tocar los timbres de todo el palacio y luego correr como si los años
fuesen un engaño del tiempo
Llévame contigo
para sentir el estremecer de tus manos que siento cuando así cercana y así distante
tus párpados rozan mis mejillas
Llévame contigo
para soñar tus sueños para barrer las pesadillas para construir todo pero todo de arena
y justo al borde de nuestro mar
Llévame contigo
para correr bajo mi piel y bajo la tuya hasta no saber
a quién pertenece la piel
Llévame contigo
para cavar y cuando llegues al fondo tendrás semillas como poemas todos que cantar
como una esperanza que tocar
Llévame contigo
para viajar sobre este tranvía transoceánico para arribar a Sydney o a Trento
o quizás allí detrás de la esquina de tus ojos
Llévame contigo
para fumar los vapores de una sauna de volcanes apagados y cada gota lenta de sudor
en un beso transformarla
Llévame contigo
para robar el día la tarde y la noche para dejar el tiempo colgado en el perchero
de la sala de esa casa que no tenemos
Llévame contigo
para hacer el amor sobre verdes escritorios o sobre esos divanes rojos que inundan los ojos
y parecen no tener olor
Llévame contigo
para volar bajo como una caricia de placer como la sombra que se desliza lenta
para rozar esta piel
Llévame contigo
para descubrirte para descubrirme el cuerpo las venas las capilares los huesos los nervios los talones
para fajarnos en este nosotros
Llévame contigo
para amarte llévame contigo.
Ho visto l’aids prendersi gli anni di amici
ma erano drogati e gay e se lo meritavano
Ho visto il dengue decimare bambini scalzi
ma erano figli del “terzo mondo” e se lo meritavano
Ho visto la fame prendere alla gola code infinite di venezuelani
ma per aver creduto a un sogno tradito se lo meritavano
Ho visto e vedo questa epidemia rubarsi la vita senza età
di migliaia di persone
Ho visto spegnersi il senso dell’umanità
e non c’era l’aids né il dengue né la fame né l’epidemia
solamente noi
………………..muti e chiusi
He visto el sida tomarse los años de amigos
pero eran drogadictos y gais y se lo merecían
He visto el dengue diezmar niños descalzos
pero eran hijos del “tercer mundo” y se lo merecían
He visto el hambre tomar por la garganta colas infinitas de venezolanos
pero por haber creído en un sueño traicionado se lo merecían
He visto y veo esta epidemia robarse la vida sin edad
de millares de personas
He visto apagarse el sentido de la humanidad
y no había sida ni dengue ni el hambre ni la epidemia
solamente nosotros
………………..mudos y cerrados
Antonio Nazzaro (Torino, Italia, 1963). Giornalista, traduttore, poeta, video artista e mediatore culturale. Fondatore e coordinatore del Centro Cultural Tina Modotti. Collabora con le riviste italiane Atelier, Fuori/Asse. E’ responsabile della collana di poesia latinoamericana di Edizioni Arcoiris Salerno. Collabora con la rivista venezuelana Poesía e la cilena Ærea. Ha pubblicato, nel 2015, il libro Odore a, Torino Caracas senza ritorno (in italiano e spagnolo) e Appunti dal Venezuela. 2017: vivere nelle proteste, entrambi i libri pubblicati da Edizioni Arcoiris Salerno. Ha pubblicato due silloge: Amor migrante y el último cigarrillo/Amore migrante e l´ultima sigaretta (RiL Editores, Cile; Arcoiris, Italia, 2018) y Cuerpos humeantes/Corpi Fumanti (Uniediciones, Bogotá, 2019). Creatore e direttore della collana di poesia italiana contemporanea “Territorio de Encuentro”, in coedizione con Samuele Editore e Uniediciones Ibáñez, bajo el patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura a Bogotá. In India, ha appena ricevuto nel Naji Naaman literary prizes 2019, un riconoscimento per la migliore opera sociale con il libro: Appunti dal Venezuela. 2017: vivere nelle proteste. Fondatore e direttore della rivista di poesia internazionale “Caravansary” (Uniediciones, Bogotá, 2019). Come traduttore, ha tradotto il libro del poeta argentino Juan Arabia, edizione bilingue, Il nemico dei thiirties (Samuele Editore, 2017); La notte/La noche, di Dino Campana (Edicola Ediciones, Cile, 2017); La lingua instancabile/La lengua incansable. 10 voci contemporanee della poesia italiana (Samuele Editore/Buenos Aires Poetry, 2018); la antologia della poesia colombiana La generazione senza nome/ Generación sin nombre (Arcoiris, Salerno, 2018); Tierra y Mito di Umberto Piersanti (Uniediciones, Samuele Editore, Bogotá, 2019). Quest’anno ha pubblicato, in collaborazione con Pro Helvetia e Ril Editores, la traduzione del libro di Fabiano Alborghetti, Equazione della responsabilità. E ha pubblicato la traduzione del libro di Khédija Gadhoum Oltre il mare (Arcoiris, Salerno, 2019).