Una mosca
Mio padre e mia madre sono la mosca
che non scaccio dal braccio.
Sia la benvenuta
da qualunque mondo provenga,
meno lontana di me dalla verità.
Percorra in pace la mia mano.
—
Al vento
Non coltello, nemmeno occhiali da sole
né un’incerata sulla pelle
ma una buona disposizione al vento.
Non è dato restarsene nascosti
al proprio peso specifico.
Nessuna facile soluzione ai nodi.
—
Popolare
Con la sua andatura popolare
porta rami secchi sulle spalle.
Magro, basso, sembra debba spezzarsi
invece è lì che risale il sentiero,
parole grossolane e bocca chiusa.
Tra poco vedrai spuntarne la testa
petto, gambe, la figura intera.
Stasera finalmente avrai il suo fuoco.
—
Distante
Come il silenzio volesse investirlo
o farlo prigioniero.
Quanto freddo, quanta neve.
Vino da scheggiare in scaglie da succhiare
senza sollievo, nella ritirata.
Una parola affiora in bocca
distante quanto una luce di casa
un verso che non ricorda per intero.
Nota di lettura a cura di Antonio Corona – Le poesie proposte sono tratte ciascuna dalle quattro sezioni della silloge “UN FUOCO PAZIENTE” (Algra editore, 2021) denominate: sapone, spigolando, trascrizioni e contrasti. I testi sono rappresentativi di una raccolta compatta e incisiva dove poco spazio viene lasciato al classico romanticismo poetico solitamente legato al ricordo. Caschetta, infatti, si presenta sin dalla prima sezione, come autore e maestro di concretezza che pare voglia imprimere, quasi con durezza empatica, ricordi e luoghi, momenti ed affetti, persone e atteggiamenti. Le sue non sono poesie composte da numerose strofe volte a “raccontare”, bensì a fotografare attimi. Ne deriva una silloge in parte aspra e solitaria, in cui l’autore si potrebbe immaginare rannicchiato ad osservare, quasi invisibile nel descrivere qualcosa che gli appartiene e apparteneva, ma in modo distaccato. Nonostante questo, tenta di farci conoscere aspetti e luoghi legati alla sua infanzia senza indugiare troppo sulla propria e personale emotività. Un approccio molto originale che imprigiona il lettore in una sorta di percorso che non svelerà comunque nessuna uscita o scoperta se non quella della vita quotidiana vista e vissuta da chi poeta lo è nello sguardo e nella capacità di cogliere dettagli apparentemente superflui.
Lorenzo Caschetta nasce a Modena (1975) da genitori lucani di Melfi (Potenza). Ha vinto il Premio Dario Bellezza con la prima raccolta Carta annonaria (Lietocolle 2005). Ha pubblicato nel 2013 Convalescenze con Stampa 2009 e Antelucana nel 2017. La silloge più recente dalla quale sono tratte le poesie qui pubblicate s’intitola Un fuoco impaziente (Algra editore, 2021).