Le rose di Tatiana
sono cornice al ricordo
di un impeto d’assurdo.
Dal cespuglio del giardino dietro casa
ogni petalo è sospiro
d’una vita
che il tempo allontana
e ogni spina
è agguato dell’ignoto.
Lamento silenzioso
per un domani chiuso all’infinito,
gocce d’eterna quiete
nel frastuono,
preghiere senza attesa.
Le rose di Tatiana
su una mensola giallastra
prendono aria e fumo
e luce da una piccola finestra
e da un lumino.
(tratta da “Bar Samarcanda”, Transeuropa 2021)
Avvocato e docente a contratto presso la S.S.P.L. dell’Università del Salento, Luigi Palazzo ha firmato testi e regie teatrali. Ha pubblicato le raccolte di poesie “Non raccontarmi il cielo” (Manni, 2019) e “Bar Samarcanda” (Transeuropa, 2021). Alcuni brani poetici sono apparsi su La Repubblica (nella rubrica a cura di Vittorino Curci) e su blog letterari tra cui Atelier, Inverso, Il Visionario, L’Altrove, Salento Poesia e sono stati tradotti in spagnolo a cura del Centro Cultural Tina Modotti.