Le rose di Tatiana
sono cornice al ricordo
di un impeto d’assurdo.
Dal cespuglio del giardino dietro casa
ogni petalo è sospiro
d’una vita
che il tempo allontana
e ogni spina
è agguato dell’ignoto.
Lamento silenzioso
per un domani chiuso all’infinito,
gocce d’eterna quiete
nel frastuono,
preghiere senza attesa.
Le rose di Tatiana
su una mensola giallastra
prendono aria e fumo
e luce da una piccola finestra
e da un lumino.
(tratta da “Bar Samarcanda”, Transeuropa 2021)