La vocazione (durante il Covid-19)
Solo di questo adesso ho bisogno: accumulare parole
giuste dopo la fiacchezza delle settimane incenerite dal virus
i giorni distratti e metallici l’odore
granitico di queste notti espanse.
Risveglio la vocazione
strappo i fili con cui è cucita all’orlo della cronaca-tutta-uguale,
recito poesie attraverso uno schermo
insapono spesso i capelli e poi
il sole in faccia quando il balcone cessa di respingere.
Vorrei stilare una grammatica confortante
un elenco costruito con fondamenta, soffitti
le porte simili a gusci placcati d’oro.
Saprò ancora curare le frasi, le mie, che stamattina, proprio ora,
finalmente ora bussano ai polpastrelli per farsi un varco da cui sgorgare?
Saprò curare, le lacrime?
Francesca Scialanga è nata a Roma nel 1987, dove vive. Ha frequentato corsi e scuole di scrittura creativa come quello a cura di RaiEri e la Molly Bloom. Nel frattempo ha vinto alcuni concorsi e pubblicato poesie e racconti su antologie e riviste, tra cui Nuovi Argomenti e Cadillac. Ha pubblicato la raccolta poetica “La manutenzione del corpo” (L’Erudita, 2020)