Siamo uomini-sabbia,

equivalenti, ammassati, sottili, trascurabili;

in balìa della pietra e dell’aria,

del tuttavia che ridimensiona le fantasie.

Per questo motivo Pierpaolo ha rotto il bicchiere,

stamattina. Quello che avevi rubato per me.

E non mi sei mancata.

Si è liberato dei frammenti,

mi ha chiesto scusa

e non mi sei mancata.

Nel pomeriggio Lorenzo ha buttato la spazzatura:

adesso non c’è più nessun bicchiere

rubato per me, sopra il lavandino.

E non mi sei mancata.

Briciole di vetro – verosimilmente –

sono annegate in fondo al tubo di scarico;

resti di cibo e tanta acqua per pulire ogni ricordo,

persino il tuo – gli saranno di compagnia.

Proprio perché non mi manchi

ho passeggiato serenamente sul luogo del decesso,

mentre penetravano dalla finestra i rintocchi di una campana,

Anita dipingeva e sulle sue guance e sulla sua tela

gocce marroni rotolavano giù.

Non mi sei mancata, no;

siamo uomini-sabbia e i nostri sogni

non sono che ombre irrilevanti.

Se mi fossi mancata sarebbe andata diversamente:

ogni cosa si sarebbe seccata al mio sguardo,

il marmo del tavolo si sarebbe crettato

e la pelle del conduttore in televisione sarebbe sgualcita e ingrigita,

scoraggiandomi a cercare uno specchio

per fissare le mie lunghe ciglia appassire

e precipitare laggiù in fondo, assieme alla polvere di vetro,

quasi sabbia, ma non mi manca.

Se non fossimo uomini-sabbia

mi ameresti di nuovo

e accadrebbe presto,

sarebbe semplice per chi ha dei sentimenti

e se proprio tu fossi l’unica ad averli

vorrai vedermi di nuovo e non potrai

e questo sarà il perché: siamo uomini-sabbia.

E tu ci crederai, non avrai alternativa.

È così che deve andare, cadranno le tenebre,

l’acqua che ci inghiottirà – attraversandoci –

diventerà sempre più scura

impedendoci di vedere attraverso,

non proveremo nostalgia.

Tratta dalla raccolta “Il contrario di abitare” IQdB edizioni

Fabrizio Sani è nato in provincia di Arezzo nel 1994 e vive a Roma. È laureato in Editoria e Scrittura presso La Sapienza. La sua prima raccolta di poesie, Si innamoravano tutti di me e io del loro amore, è uscita per SuiGeneris Edizioni nel 2018. Ha collaborato con case editrici e agenzie letterarie. Si occupa di letteratura e cinema su riviste cartacee e digitali. Partendo da alcune poesie contenute in questo libro, ha scritto e portato in scena (assieme al musicista Marco Nardone e alla pittrice Anita Zanetti) uno spettacolo dal titolo Lessico della mancanza.