
Quando morirò,
riempite la chiesa di zaini
e libri, lasciate i fiori
agli innamorati, pregate
di sporcarvi le mani
stringendo quelle degli altri.
Non voglio altro
se non sentirvi leggere
ad alta voce, cantare, voltare la nuca alle bare.
Nota di lettura – Quando morirò ci introduce di colpo nella cruda realtà di questo testo. Non c’è spazio per i fraintendimenti e la virgola a seguire ne accentua la sua forza e risolutezza. Ed ecco sopraggiungere un piccolo elenco di ordini o consigli ben precisi: riempite la chiesa di zaini e libri, lasciate i fiori agli innamorati, pregate di sporcarvi le mani. Credo che questo attacco forte, crudele e deciso sia meravigliosamente impastato di cruda realtà e speranza. Da qui in poi è impossibile staccarsi dal testo: il lettore vuole sapere cosa fare e perché! Le mani si sporcheranno solo toccandone altre: questo è il primo insegnamento, la prima deduzione dell’autore. Ma non basta. Ed è proprio qui che il poeta “risorge”, non è più morto ma ci parla non voglio altro se non sentirvi leggere. Credo che la bellezza disarmante di questo testo sia nel connubio tra vita (l’autore che ci parla) e morte (l’autore che si pensa morto). E’ bello essere “Il fu David La Mantia” anche solo per pochi versi, regalandoci attimi di elevata spiritualità emotiva e di spietata lucidità: voltare la nuca alle bare.
A cura di Antonio Corona
David La Mantia, 59 anni da poco compiuti, docente di italiano e latino al liceo scientifico di Grosseto, ha lavorato a lungo come ghost writer, pubblicato testi di tradizioni popolari, enogastronomia, racconti, poesie raccolte in antologie. Fa parte del C.T.S. della “Fondazione Bianciardi”, è vicepresidente dell’associazione “Portavoce”, responsabile eventi della proloco di Grosseto. La sua silloge “A testa bassa” (Innocenti, 2019) ha ricevuto il secondo premio per la poesia edita al premio “Città di Grosseto” 2020. La sua ultima raccolta, “Gesti lievi” (Il leggio, 2022) è stata tra le 9 opere inedite selezionate per il premio Pagliarani 2021. Attualmente è uno dei protagonisti del blog Circolare Poesia con una rubrica sugli “irregolari” della poesia italiana.
Settembre 6, 2022 at 5:30 pm
Non è per me spietata la lucidità di David, ma in qualche modo leggera, capace di accogliere con naturalezza ogni momento dell’esistenza. Delicata, come lui, sempre.
Settembre 6, 2022 at 6:57 pm
…. lasciate i fiori agli innamorati! Ribadisce il suo straordinario anti conformismo!!!