La malinconia dei cigni

Alla fine divenne
malattia,
quell’isolamento cercato per nobiltà
fu condanna

l’avaria dì un equilibrio
troppo esule
troppo distante
e fummo condannati
a morire
dal nostro stesso volo.

Cercarci affannosamente nei cieli
per dirci parole
che nei livelli più bassi
svaporavano senza senso
ci rese così fragili
alle cose terrene
che ne facemmo
un malessere,
un disagio esistenziale.

“Se sopravviveranno i poeti…chissà!”

Ma noi no,
per primi cominciammo a chiazzarci
dello scuro liquame di una società
in disfacimento

e poi fummo morte nei cieli
morte nelle paludi
morte ridicola
di uccelli bellissimi,
troppo belli.

Malati di solitudine
noi riuscivamo
a prendere forme
capaci
di penetrare il quotidiano.
L’universo si disfece di noi
come di una zavorra
ormai inutile
anzi pericolosa.

Se la bellezza non crea legami
se non produce altre forme
di vita
se il dialogo si cristallizza
in delirio d’estasi
solitario
avanza la decomposizione
fine a se stessa

La storia è avanti comunque.

Se i cigni non servono
che si annulli
anche il loro canto
tentazione eversiva
contro la volgarità del nostro mondo

non fummo capaci di insegnare
il canto agli altri
e non eravamo così forti
da diventare un Olimpo.

Una specie in estinzione
i cigni
predati da un ridìcolo
piccolissimo virus
senza sogni
senza bellezza
ma in continuo stato d’allerta
come un esemplare spazzino
a ripuliire il mondo
dalla tentazione
del sublime.

Anna Manna vive e lavora a Roma. Ha pubblicato un romanzo, molti libri di poesia, saggi e racconti, pluripremiati. Vincitrice del Premio Teramo per un racconto inedito, Ziré d’oro a L’Aquila, Premio Scrivere – donna a Pescara per libro METEORITE editore TRACCE, Premio Alghero-donna poesia, Premio Sinite Parvulos in Vaticano per Antologia “Poesie per Karol”, Premio Francesco Grisi, Premio Calliope poesia inedita, Premio Città di Marino per la Saggistica con il saggio “Il poeta della ferriera” scritto in ambito universitario  con Giorgio Carpaneto e docente di metallurgia, Premio Pagine con “Le rosse pergamene” poesia d’amore.

Questo libro ha dato origine al Premio letterario con lo stesso nome. Il suo unico romanzo “A largo della polveriera” ed. Sovera, è stato presentato nell’Ufficio del Parlamento europeo a Roma. Ha scritto anche altri due saggi (Europa e cultura del Nuovo Umanesimo ed.Aracne e L’Illimite -Incontro con il poeta Corrado Calabrò editore Aracne), ha curato antologie.

Ha pubblicato nel 2019 con Nemapress Edizioni l’opera omnia in poesia “Ebbrezze d’amore , dolcezze e furori”,Introduzione di Neria De Giovanni presentato alla Nuvola il 5 dicembre 2020 ed al Sindacato Libero Scrittori Italiani con interventi critici di Neria De Giovanni, Daniela Fabrizi, Sabino Caronia, Mario Narducci, Ruggero Marino.

E’ Presidente Fondatrice del Premio “EUROPA E CULTURA” che si svolge presso il Centro di Documentazione europea Altiero Spinelli di Sapienza Università degli Studi di Roma.

Pluripremiata anche a livello istituzionale per la sua attività di cultural promoter. I suoi saggi ed i suoi libri di poesia sono stati presentati presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, Sindacato Libero scrittori italiani, presso CASA MENOTTI a Spoleto, Palazzo Altemps, Libreria Remo Croce , Caffé Greco a via Condotti , Caffé Strega a via Veneto, a Firenze, L’Aquila al Palazzeto dei Nobili. I maggiori critici letterari si sono interessati alle sue opere. Ha avviato molti incontri multidisciplinari tra poesia pittura e fotografia d’Arte a San Lorenzo presso lo studio della pittrice Eugenia Serafini. A Spoleto con grande successo ha avviato il Premio di Poesia e Pittura nell’ambito delle attività del Premio Le rosse pergamene. Notevole attività culturale a favore della città de L’Aquila per favorire la ricostruzione dopo il terremoto. Ha sempre curato la problematica femminile con attenzion ed impegno a livello internazionale, nel 1995 al Congresso mondiale della Donna ha inviato il saggio Poetesse per Pechino divenuto poi un libro edita da Ila Palma “Donne fallibili e degne di miracoli.”