Non appena si apre la fame dei torni
il piacere di essere vivo diventa lana di nebbia.
Macchine schifose
Domare il tornio
Il ronzio delle frese
Si contorce nelle mie vene
Viene dal culo
il muggito delle officine
e marcisce nel timpano.
Rottami metallici
Infernali con interiora feconde
Odore di fogna
Odore di cose morte
Via da qui il vizio della vita
un vuoto di pane mi rimbomba.
Tutto tace alle diciassette:
il compressore dell’aria
le morse sopra i tavoli
e il carrello degli attrezzi.
Non c’è alcuna vita, all’uscita: soltanto
un cane che latra laggiù, a oltranza.
Fa quasi paura
l’atmosfera che si crea
qui attorno, al calare della nebbia.
Pochi alberi rimasti
frutti dello stupro siderurgico
conducono come soldati armati
sulla via dei macchinari.
Il bisbiglio delle foglie quasi morte
può sembrare ai più distratti
una serie di boati
ma se tendi bene l’orecchio
– caro collega
oltre la fine di quei tronchi
a scortarti
sono millemila applausi.
Tratte da “Trucioli” Aut Aut Edizioni
Matteo Rusconi nasce a Lodi nel 1979. Frequenta l’Istituto Tecnico Industriale “A.Volta” di Lodi e una volta diplomatosi inizia a lavorare nel settore metalmeccanico, venendo così a contatto con la realtà operaia. La sua prima pubblicazione è del 2017, Sigarette – Venti Poesie Per Smettere Domani (Ed. ilmilibro.it). Alcune sue poesie sono apparse in varie antologie, tra le quali NOvecento Non Più (2016. Ed. La Vita Felice) e La Nostra Classe Sepolta. Cronache Poetiche Dai Mondi Del Lavoro (2019, Pietre Vive Editore). È stato tradotto in rumeno per la rivista culturale Tribuna e in spagnolo per il Centro Cultural Tina Modotti. Nel 2021 pubblica Trucioli per Aut Aut Edizioni.