Alla fine si negano gli occhi

la scena si svuota

lei non ha un odore

rivestendosi si copre il seno con un braccio.

Lui invece è un feto.

Loro non si riproducono.

Nel cortile interno fingono.

 

Qui manchiamo il bersaglio tutti i giorni.

La tivù dei vicini ci dà in pasto al silenzio.

 

*

 

Clean

 

Poi si lava le mani nel lavello dello studio.

Aspetti sul lettino

di ferro e non ti rivesti

perché guardi il rubinetto il camice e il gettito moderato dell’acqua contro il bianco

della stanza

prima delle parole. E non vuoi parole.

 

Da piccoli quando si ama la neve non si pensa al freddo

si educa a questo sguardo puro

sul niente.

 

*

 

È andato via

si dice di uno quando è morto.

 

È andato via senza pensare ai vestiti

non ha chiuso valigie

non ha scelto mezzi

nemmeno i suoi piedi.

 

Gli altri a volte si spartiscono la roba.

Aprono stanze

nelle stanze armadi

negli armadi cassetti

scatole.

Con le mani abbassano le palpebre.

Parlano al buio, riscrivono la scena finale.

 

Rimbomba il saluto che non hanno dato.

 

*

 

Obitus

 

La stanza rigettava il peso

del silenzio sulle nostre pupille.

Desideravamo il paradosso

del miracolo: il tuo sorriso con qualche anno in meno.

Dentro la cassa eri bambola di Marie Tussaud

viso incapace lontano dalla carne

corpo definitivo nelle nostre storie.

Mentre alitavo nelle tue mani un bacio

il ragazzo cinese abbassava le serrande

qualcuno immortalava il cielo di Milano.

 

Stefania Onidi è nata in Sardegna. Laureata in lingue e letterature straniere all’università di Cagliari con una tesi sulla poesia spagnola contemporanea, vive a Perugia, dove insegna. Nel 2011 è apparsa la sua prima silloge, intitolata Con un filo di voce, seguita da Qui Altrove e Oltre (2015), Quadro imperfetto (Bertoni, 2017) e Archivio del bianco (Terra d’ulivi, 2020). Suoi testi sono stati pubblicati in riviste letterarie e raccolte antologiche. È stata tradotta in spagnolo, armeno e rumeno. Collabora a Menabò, quadrimestrale internazionale di cultura poetica e letteraria (Terra d’ulivi). È anche pittrice. Ha esposto in collettive d’arte contemporanea nazionali e internazionali.