Milica Jeftimijević Lilić è nata il 28 agosto 1953 a Lovac, presso Banjska, nel Kosovo e Metohija, in Serbia. Si è laureata presso la Facoltà di filosofia di Pristina. È stata docente all’Università di Pristina, caporedattore della Televisione di Belgrado e critico televisivo.
Ha pubblicato le sillogi di poesia: Buio, liberazione (1995), Ibernazione (1998), Le note di viaggio della pelle (2003), Incantesimo (2007), Il rotolamento del rotolo (2009), il volume di narrativa Il contenuto del caso (2002), tre libri di critica letteraria La poetica del presagio (2004), L’illuminazione epistemologica (2007), Le portate e le fondamenta della critica (2011). Tatuaggio della mente (poesie),” Mondo dei libri”, Belgrado, 2012., Il gorgoglio della mente, (poesie in serbo- italiano), Smederevo, 2012…Scrive anche per l’infanzia. Presente in numerose antologie, è vincitrice di molti premi nazionali e del premio “Orfeo di bronzo” di Francoforte. È stata tradotta in russo, inglese, francese, italiano, arabo, ungherese, macedone, turco, tedesco. È vicepresidente dell’Associazione degli Scrittori della Serbia. Vive a Belgrado.

ШЕХЕРЕЗАДИНА НОВА КОРЕОГРАФИЈА

Од Шехерезаде истрајнија

Поновила сам њену игру

Смелије, хитрије

Вештија за искуство векова

Уткано у мој ум

Сигурна да тражиш више,

Обнаженије речи,

Јачи звук пути

Што пламти у сумрак,

Сажиже све што такне.

И држимо се за ту нит исконске страсти

Дуже од хиљаду и једне ноћи

А она јача, скраћује растојање

И све ближе смо пожару,

Игоримо све дуже, пламније

У име свих охладнелих, гладних

Ове искре божанске, неутолне.

И нисмо, господар и плен

обострано поробљени

робимо се игром зачарани.

И нема краја овој „ноћи“,

Мач између нас

Корице отворене.

Шехерезадина нова кореографија

И твоје задивљене очи.

UNA NUOVA COREGRAFIA DI SHAHRAZAD

Io più tenace di Shahrazad

ho ripetuto il suo ballo

io più coraggiosa, più svelta

più abile per un’esperienza secolare

intrecciata nella mia mente

sicura del tuo volere ancora di più

le parole più nude,

un canto più forte del corpo

che fiammeggia nel crepuscolo,

e brucia tutto intorno a sé.

Ci aggrappiamo a quel filo di passione

primordiale

più lungo di mille e una notte

e lei più forte riduce le distanze

e siamo sempre più vicini all’incendio,

e bruciamo sempre più a lungo, con più fiamme

in nome di tutti gli intirizziti, gli affamati,

in nome di questa scintilla divina, insaziabile.

Noi, il padrone e la preda,

imprigionati a vicenda

ci riduciamo in schiavitù incantati dal ballo.

E non c’è fine a questa “notte”,

Le spade tra noi,

i foderi aperti.

Una nuova coreografia di Shahrazad

e i tuoi occhi stupiti.

ПРЕД ЛИЦЕМ СНА

Барију

Заблистало је море под канделабрима

Ко моја душа давнином пробуђена

прожима додир вечности.

Изблиске даљинепрогнана

Сном призвана

Отворих тајне двери мора

Што шапће бедемима

Оно што прећуткујем.

Успламти византијски дух

Дубоко потиснут у бездан мене

Са свих страна притешњене.

Само ка дубиниуспињеш се.

Бари колевко вечности,

галебе у пучину поринут.

Сићушна пред твојом великом портом

Клањам се заштитнику мора.

Свети Никола, оче смерних,

Знам бдио си над мојим немирима

Кад дан не видех

Ни светлост, ни сан.

Шаптао је царски дух мојих предака

Дубоко у мојој крви,

Стићи ћеш где треба.

Молитвом посусмо траг

Измалене Бањске на Косову

Икона златом опточена

била је путоказ.

Морала сам ту стићи

Пред ту лепоту,

Да кликнем усхићено,

подарим љубав

Вековима срцем чувану,

Да захвално целивам Свете Двери.

Да појмим непојмљиво:

Говор мора, искона,

Шум непролазног ,

Реч лепоте:

che belle parole.

Да додам своју боју

В изантијској небеској

Што сија и мора ,

Ti amo mia bella Italia !

Moja безвремена душа

Слила се са пучином,

Са светлим очима

Што воле лепоту,

Носе је ко амајлију,

Расту с њом.

Пред лицем сна

Блистам растерећена

Свих земаљских брига

Пољупцем Југа

Пробуђена.

DAVANTI AL VOLTO DEL SOGNO

(a Bari)

Lucicca il mare sotto i lampioni

come la mia anima – svegliata da tempi remoti –

il tocco dell’eternità penetra.

Da una “lontananza vicina” io cacciata

Invocata dal sonno

Ho aperto le porte segrete del mare

che sussura alle mura

ciò che non rivelo.

Stretto da ogni parte

Lo spirito bizantino si accende

nascosto in me profondamente.

Solo dalla profondità tu affiori.

Bari, culla d’eternità,

gabbiano spinto in alto mare.

Io minuscola davanti alle tue porte

m’inchino al protettore dei mari,

San Nicola, padre degli umili.

Lo so, hai vegliato sulle mie irrequietudini

quando non vedevo il giorno

né luce, né sonno.

Sussurrava lo spirito imperiale dei miei avi

profondamente nel mio sangue:

Arriverai al posto predestinato.

Cosparso abbiamo le nostre tracce di preghiere,

un’icona dorata

di un “piccolo paese di Banska del Kosovo”

faceva strada.

Dovevo venire

in queste bellezze per gridare esaltata.

Per donare l’amore

conservato per secoli col cuore,

per baciare l’Altare.

Per capire l’incomprensibile:

La voce del mare, primordiale,

il rumore dell’eternità.

Una parola di bellezza:

parole belle.

Per aggiungere il mio colore

all’azzurro bizantino celeste

che fa brillare i mari.

Ti amo mia bella Italia!

La mia anima oltre il tempo

si è unita all’alto mare,

agli occhi chiari

che amano la bellezza,

sentita come prezioso amuleto,

e crescono insieme a lui.

Davanti al volto del sogno

brillo spensierata

senza brighe terrestri,

risvegliata dal bacio

del Sud.

Milica Jeftimijević Lilić

Traduzioni a cura di Dragan Mraović

Dal libro, Il fuoco e il verbo, Secop edizioni, 2015.il fuoco e il verbo